giovedì 16 gennaio 2020

#33 LA SINTESI FINALE

Analizzando ogni luogo riusciamo a trovare diversi oggetti tipici che ci aiutano a capire la storia e la cultura stessa del luogo, nonchè analizzando meglio le cose si ottengono numerose informazioni che prima magari ignoravamo e che ce le fanno scoprire sotto diversi punti di vista.
Per questa ricerca siamo partiti proprio da un luogo, ovvero Via Jervis a Ivrea.
Raccogliendo informazioni sul luogo grazie all'analisi delle cose tipiche, dei libri e dei film, dei miti locali e del nome stesso del luogo riusciamo a comprendere meglio il contesto di ambientazione.
Si riesce così a notare una cosa che emerge come eccellenza locale, ovvero la gabbietta fermatappo.
La ICAS è infatti un azienda di Ivrea leader internazionale nella produzione di queste gabbiette con numeri da record.
La gabbietta è ovviamente diffusa a livello mondiale e si riesce a trovare con nomi diversi anche in altre lingue; ciò nonostante è anche fortemente legata al territorio piemontese, tanto da essere presente anche in alcuni proverbi in dialetto.
È un oggetto molto semplice (composto da solo 2 parti) che ha subito alcune trasformazioni (soprattutto nella scelta dei materiali) nella storia e che rimane pressochè immutata da più di 170 anni; oggi viene prodotta in diverse varianti per permettere agli acquirenti una completa personalizzazione.
Dopo aver dato un occhio al passato e al territorio bisogna ampliare il concetto stesso di gabbietta, dando uno sguardo ai contesti concettuali, alle parole ad essa collegata, a cosa simboleggia, ad un completo abecedario nonchè ad una sua possibile evoluzione futura.
Si riescono così a trovare collegamenti negli ambiti più disparati, quali la cucina, l'arte, la musica, i fumetti, i francobolli, la letteratura e il cinema.
La gabbietta è un oggetto spesso trascurato che nasconde dietro alla sua produzione importanti discipline tecniche e metodi di produzione brevettati.
Essendo un oggetto che va a diretto contatto con l'uomo non si possono trascurare nè le azioni che si svolgono e nè la presenza stessa della cosa nelle abitazioni comuni.
Tutto questo non sarebbe certamente stato possibile se non grazie ad Adolphe Jacquesson, considerato come l'inventore dell'attuale gabbietta metallica.
Anche se per approfondire meglio la sua storia sarebbe necessario la realizzazione di un museo, siamo comunque riusciti a dare un identità e a capire meglio che cos'è una gabbietta. 

lunedì 16 dicembre 2019

#32 LE AZIONI DELLA COSA / CON LA COSA


Le azioni della cosa sono:

Tappare, chiudere, sigillare, contenere

Le azioni con la cosa sono:
Stappare, aprire, liberare, allentare


venerdì 13 dicembre 2019

#31 L'ABC DELLA COSA

A come Acciaio
Il materiale del filo costituente delle gabbiette
B come Bottiglia
La cosa su cui viene fissata la gabbietta
C come Cappellotto
La parte aderente alla sommità del tappo; elemento della gabbietta
D come Dom Perignon
Rinomata azienda produttrice di spumanti e considerata come l'inventrice stessa dello champagne
E come Enologia
Scienza che studia la trasformazione da uva a vino, comprendendo anche tutto il processo produttivo; è quindi inclusa la parte di realizzazione e montaggio della gabbietta
F come Filo
Il filo metallico da cui si ottengono le gabbiette
G come Geraudel
Azienda francese specializzata nella decorazione del cappellotto, del quale realizzano diverse collezioni artistiche
H come Hite
Azienda spagnola produttrice di gabbiette in partnership con la ICAS
I come ICAS
L'azienda eporediese leader modiale nella produzione di gabbiette
L come Laccatura
Il processo di decorazione estetica finale della gabbietta
M come Marmirolo
Il primo luogo italiano di produzione di gabbiette metalliche
N come NF
Non Référéncée, categoria di capsule da collezionismo alle quali non si riesce a risalire all'azienda produttrice
O come OL
Tipologia di gabbiette a occhio largo (œil large)
P come Petitjean
L'inventore della prima macchina per la legatura con la cordicella
Q come Quantinet
Robert Quantinet è una marca di champagne di eccellenza, le cui capsule sono incluse nei cataloghi di collezionisti di capsule
R come Rustignoli
Rustignoli Elia è il presidente del Club Collezionisti Capsule
S come Spago
Il materiale con cui si facevano le gabbiette prima del filo metallico
T come Tappo
La funzione della gabbietta è quella di tenere saldo il tappo 
U come Uva
Il frutto da cui si ottiene la bevanda 
V come Vino
La bevanda contenuta nella bottiglia chiusa dalla gabbietta
Z come Zincatura
Trattamento del lamierino di ferro del cappellotto

mercoledì 11 dicembre 2019

#30 LA SCIENZA E LA TECNICA DELLA COSA


La gabbietta è presente nella scienza e nella tecnica soprattutto se si analizza la sua produzione.

Il filo viene realizzato in acciaio dolce, quindi con un tenore di carbonio inferiore all'1%, per trafilatura o per estrusione (lavorazioni per deformazione plastica).
Il filo subisce un trattamento di zincatura, ovvero un trattamento superficiale del materiale durante il quale si applica un sottile strato di zinco sul filo metallico per prevenire la corrosione galvanica.
Viene infine piegato e sagomato con specifici macchinari appositamente progettati per dargli la forma finale.
La capsula superiore viene invece ottenuta a partire da un foglio anch'esso di acciaio dolce zincato, ottenuto però tramite un processo di laminatura.
Questo foglio viene tagliato nelle sagome definitive e gli vengono incise con un punzone le scanalature sulle quali verrà fissata la gabbietta metallica.
Entrambi i componenti possono subire una laccatura decorativa superficiale per dare colori e finiture personalizzabili.

#29 I NUMERI DELLA COSA

45, numero del vino nella smorfia napoletana
1000, numero di bottiglie legate in un giorno con il primo macchinario di legatura a cordicella
6.300.000, numero di gabbiette prodotte al giorno dalla ICAS, azienda produttrice
49.000.000, numero di bollicine in una bottiglia da 750 ml di champagne
1.350.000.000, numero di gabbiette prodotte annualmente dalla ICAS, azienda produttrice

#28 IL PROTAGONISTA DELLA COSA


Come protagonista della cosa si può senz'altro nominare Adolphe Jacquesson, il quale si può considerare l'inventore dell'odierna gabbietta fermatappo metallica.

Precedentemente alla sua innovazione, i tappi erano sigillati con della cordicella, la quale però presentava diversi difetti:
  • la pressione del tappo sulla cordicella, spinto dai gas interni, lo faceva tagliare e uscire in parte
  • la tenuta risultava precaria, entrava aria dall'esterno, il vino si ossidava e perdeva le sue pregiate qualità
  • lo spago in cantina tendeva ad ammuffire, perdendo la sua tenuta e spezzandosi
  • l'operazione di legatura era lenta e faticosa

Per evitare queste problematiche, il 15 novembre 1844 depositò il brevetto per delle capsule metalliche per evitare il taglio del tappo e ad una gabbietta in filo di ferro ritorto e sagomato in modo da adattarsi alla bottiglia e facilitarne la sigillatura e la riapertura.
Nacque così l'odierna gabbietta che, nonostante siano passati numerosi anni , è rimasta praticamente immutata in quanto è tutt'oggi efficiente, funzionale ed economica.

venerdì 6 dicembre 2019

#27 IL MUSEO DELLA COSA

Un eventuale Museo della Gabbietta dovrebbe essere situato nelle vicinanze di rinomate aree di produzione di spumante o champagne e dovrebbe raccontare attraverso la sua visita la storia e l'evoluzione che la gabbietta ha subito nel corso degli anni.
Nella prima parte della visita verrebbero spiegati i primi sistemi di fissaggio del tappo per vini spumeggianti, ovvero stracci e cera e con la cordicella.
Parte fondamentale per rendere la visita più interessante, coinvolgente e piacevole è far sperimentare in prima persona ai visitatori a legare con una cordicella un tappo su una bottiglia per far capire quanto questo sistema fosse faticoso da realizzare.
Dopodichè si passerebbe alla parte in cui verrebbe esposta la produzione in filo metallico, dai primi macchinari a quelli odierni, e dove i visitatori potrebbero sperimentare in prima persona a soffiare aria attraverso una pompetta manuale all'interno di una bottiglia appositamente collegata per provare a far partire il tappo sigillato dalla gabbietta metallica e vedere in prima persona quanto effettivamente siano resistenti.
La parte finale del museo sarebbe quella più artistica, dove sarebbero esposte le capsule decorate e da collezionismo, e dove sarà insegnato ai visitatori a realizzare delle semplici sedie con le gabbiette per portarsi a casa un piacevole ricordo.

martedì 3 dicembre 2019

#25 LA COSA A CASA

Il consumo di spumante e vini spumeggianti e molto diffuso sia in Italia che all'estero.
Non è infatti per niente difficile trovare nella maggioranza delle abitazioni una bottiglia di questi vini (e quindi della gabbietta) per un consumo quotidiano, o semplicemente tenuta da parte, pronta per essere stappata quando si ricevono ospiti, per festeggiamenti o per occasioni importanti.

martedì 26 novembre 2019

#24 LA COSA NEL CINEMA


Trovare una gabbietta in un film è difficile, in quanto mostrare tutta la fase di apertura dello champagne risulterebbe noiosa e viene spesso celata a favore della sola fase del tappo che parte a razzo.

Ciò non accade nel film "Meet the Parents" ("Ti Presento I Miei" in italiano), in quanto viene mostrata al pubblico l'intera operazione di apertura della gabbietta e della bottiglia da parte di Greg (il fidanzato), con la successiva catastrofica ma comica rottura dell'urna contenente le ceneri della mamma del padre della fidanzata.

Meet the Parents, Jay Roach, 2000

lunedì 25 novembre 2019

#23 LA COSA NELLA LETTERATURA


Anche nel campo della letteratura sembra impossibile trovare la cosa in sè, e anche qua ritorna utile espandere la gabbietta al suo campo di utilizzo, ovvero lo Champagne.
Si riesce così a scoprire Anton Pavlovič Čechov(1860-1904), scrittore e drammaturgo russo.
È considerato da molti uno dei migliori scrittori di storie brevi, e tra le sue opere ne troviamo una intitolata proprio "Champagne".
La storia breve gira attorno al detto di "Al peggio non c'è mai fine", e tratta le vicende di un giovane capostazione, le quali disgrazie iniziano dalla caduta per terra di una bottiglia di spumante durante l'apertura a capodanno.
Da qua comiciano le sue disgrazie e in breve tempo si ritrova ad essere un clochard in completa rovina.

Anton Pavlovič Čechov, Champagne, 1887